lunedì 12 novembre 2007

Come l'Araba fenice

Non sempre le cose vanno secondo i nostri piani. A volte capita che siamo colpiti negli affetti più cari, e ciò può avvenire in modo brusco cioè senza tanto preavviso. Non parlo di lutti ma soprattutto di abbandoni improvvisi o inspiegabili. Situazioni di cui non si sentiva neanche il sentore o che mai e poi mai si sarebbe pensato. Eppure accade e quando ciò avviene è davvero come un lutto: bisogna elaborarlo, metabolizzarlo...ma non è facile.
Io credo che l'Amore, quello vero, possa anche subire delle sconfitte, delle cadute ma alla fine ha la meglio. Credo che i legemi d'affetto vero siano come l'Araba fenice: risorge sempre dalle apparenti ceneri!
Si, le radici profonde non gelano. Vorrei che chiunque si imbattesse in questo blog possa ravvivare la sua speranza. Quale? quelle di vedere un giorno il suo desiderio di amore finalmente realizzato! Quale esso sia: la donna o l'uomo della sua vita, il figlio tanto desiderato, l'amico ritrovato...
Si, solo se crediamo davvero all'Amore possiamo essere uomini e donne veri. Solo se ci crediamo davvero possiamo risorgere dalle nostre apparenti ceneri.

2 commenti:

DISCIPULUS ha detto...

Sai che l'Araba fenice è una delle mie figure mitologiche preferite, proprio per la sua particolarità che hai ben descritto. Quindi non posso passare e non soffermarmi sulle parole che hai detto. Quello che mi ha colpito di più è la frase "LE RADICI PROFONDE NON GELANO", la trovo verissima per esperienza, alla fine solo i legami con tali radici saranno eterni.

un abbraccio

Alessandro ha detto...

Caro Disipulus,
mi fa piacere che alcune cose ti piacciano.
Si,credo davvero che le radici profonde non gelano. Quando esse sono profonde il gelo dell'indifferenza, del silenzio, della calunnia...nulla le può scalfire più di tanto. Esse continuano a pulsare e a contenere vita che prima o poi esploderà.

La spada? tornerà...

Grazie e un abbraccio anche a te