sabato 10 novembre 2007

Il Senso

"Le grandi acque non possono spegnere l'Amore,
nè i fiumi travolgerlo"

Queste parole sono l'apice di un libricino piccolo piccolo che ha il nome di "cantico dei cantici". E' uno dei testi sacri ,di Israele e dei cristiani, pù antico e tra i più piccoli. Esso ha faticato enormemente per entrare nel canone dei libri sacri; per secoli ne è stata ostacolata la lettura incollando le pagine bibbliche che lo contenevano. Eppure esso narra semplicemnte un umanissimo amore tra un giovane ed una giovane. Si, l'Amore è l'energia più potente che l'uomo può attivare, l' "arma" più spaventosa che l'umanità può brandire. Senza l'amore siamo niente; tutti i successi, i soldi, le carriere non servirebbero a nulla se nella vita di chi li possiede mancasse 'amore. Ed è per questo che non appena si inizia a scegliere l'amore inevitabilmente sorgeranno forze oscure per tentare di spegnerlo o sommergerlo. In alcuni casi questo sembrerà accadere, ed in altri casi ancora questo sambrerà molto di più di una sensazione. Ma mai l'amore cadrà.

Intolleranze intolleranti

La notizia e' di oggi ma già si respirava nell'aria. Da la http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/moschea-molotov/divieto-diocesi/divieto-diocesi.html apprendo che l'iniziativa di un parroco del trevigiano di offrire alcuni locali della Parrocchia ai musulmani nel loro giorno sacro (il venerdì), è stato bloccato dal proprio vescovo.
Ci risiamo, non appena qualche parroco coraggioso tenta concretissimi gesti di dialogo subito viene stoppato. In nome di cosa? di chi? non mi si dica in nome di Dio perchè chiunque lo facesse deve sapere che sta trasgredendo uno dei comandamenti fondamentali di ebrei e cristiani: "Non nominare il nome di Dio invano" cioè per tronaconto o per strumentalizzarlo! Non mi si dica che Dio si sarebbe ofeso perchè ciò dsigna una certa ignoranza perchè er fortuna almeno Dio non fa preferenze di persone; se poi le cose lassù sono cambiate, i custodi di questa uova verità si facciano pure avanti a spiegarci quando e su quali basi il padrone di sù ha deciso certe cose.
Un incontro esige preliminariamente la conoscenza. La conoscenza esige la volontà positiva di dare del tempo all'altro, di ascoltarlo e di condividere con lui ciò che si ha di più prezioso. L'incontro dei monoteismi richiede che si sappia ascoltare le storie sacre gli uni degli altri, non solo nel senso di ascoltare le Sacre scritture, ma anche i racconti delle esperienze e delle loro tradizioni spirituali. Questo implica il ricooscimento dell'intervento divino nelle religioni degli altri. In particolare per i cristiani si tratta di riconoscere la storia sacra che avviene anche nella sacra casa dell'Islam! Tutti e tre imonoteismi con le loro scritture sacre sono l'eco dell'unica Parola di Dio di cui nessuno può dirsi unico detentore. Riprendendo il cammino del loro unico Padre Abramo, i tre monoteismo hano il compito di uscire da sè e di aprirsi all'altro all'alterità; si tratta di dare all'altro il tempo di parlare, di ascoltare e quindi di farsi conoscere. Certo il dialogo è un rischio; il rischio della rinuncia alla propria autosufficienza, all'isolamento superbo e miope, deve essere corso da chi oggi vuole costruire un mondo più pacifico, fraterno e conviviale per tutti.
Un'antica massima buddista, anteriore al sorgere dei tre monoteismi, dice: "Si dovrebbe sempre onorare la religione degli altri. Così facendo, si aiuta la propria religione a crescere e si rende un servizio a quella degli altri". Saranno ingrado gli altri prelati di giungere a tale antica saggezza?
Concludo con una citazione:
"Se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una comunità unica. Ma egli ha voluto provarvi con il dono che vi ha fatto. Cercare dunque di superarvi gli uni gli altri nelle opere buone, perchè tutti tornerete a Dio, e allora Egli vi illuminerà circa quelle cose per le quali ora siete divisi e in discordia" (Corano V, 48)