sabato 17 maggio 2008

Paul Connett e la strategia Zero Rifiuti: progetto possibile

Viviamo in un paese strano.
Amiamo tanto gli americani. Gli forniamo anche le nostre terre per costruire basi militari, li accogliamo nei nostri hotel come se fossere dei divi ma non riuscimo mai ad imitarne le idee davvero utili e positve.
E' il caso de professore Connet che da più di venti anni studia la spazzatura e come risolvere il problema.
La sua ricetta è su questo video.
Perchè non si riesce a cambiare? semplice. In gioco ci sono molti soldi e molti interessi di multinazionali. I comuni sono nelle mani di uomini che sono solo servi diei partiti che a loro volta sono servi del potere economico.
Per risolvere il problema e ridare dignità agli uomini è necessario una rivoluzione culturale che parta dal basso. Deve partire dalle nostre scelte quotidiane: consumare di meno, utilizzare sempre meno plastica e affini inutili. Riciclare, riutilizzare, consumare di meno. Dobbiamo cambiare lo stile di vita e riappropriarci anche di quelle ore che sacrificate ad un lavoro che serve a produrre la nostra morte futura ci togie anche ora il piacere dello stare in famiglia e di goderci la vita.
Coraggio, informiamoci e partiamo. La vita è adesso, a vita ci appartiene!

venerdì 16 maggio 2008

I rifiuti di Sorrento dove vanno?

I rifiuti di Napoli e della Campania sono anche i nostri.
Non basta poter vivere in un paese dove l'emergenza non si sente più di tanto.
La domanda dovrebbe essere per noi di Sorrento: dove vanno i nostri rifiuti?
Si dove vanno? perchè immagino che non siamo ancora giunti al miracolo dei "rifiuti zero"!
Da qualche parte dovranno pure andare. Senza andare oltre con la fantasia, possiamo dire che vanno ad alimentare il fetore e l'impossibilità di vivere dei nostri amici del vesuviano, di Napoli, di qualche discarica o se volete nella migliore delle ipotesi è su qulache treno o nave verso qualche rotta turistica...
Portiamo la nostra monnezza in giro invece di iniziare a risolvere alla radice il problema.
I nostri dipendenti comunali non sanno nemmeno cosa sia il progetto rifiuti zero. Non sanno neanche cosa sia la differenziata, un compost e come si possa organizzarla.
Per fare questo hanno dovuto rubare l'idea ad un parroco di campagna che aveva smosso le acque. Prima gli hanno affossato l'idea e poi l'hanno rubata facendola passare per loro.
Hanno fatto finta di organizzare qualche incontro in qualche parrocchia, ma siccome non sanno bene davvero cosa sia la differenziata, nella migliore delle ipotesi si sono solo fatti belli difronte all'opinione pubblica. poi finito lì si e' ritornati alla realtà di prima. Complimenti!
Per il resto di differenziata porta a porta e di informazione ai cittadini niente! Meglio girare lo spot con la Maya e la Pedron o meglio ancora fermarsi a pranzo con Mengacci.
Intanto resta il problema: dove vanno a finire i nostri rifiuti?
Per piacere quando vedremo le immagini di Napoli e provincia sommerse dai rifiuti aguzziamo gli occhi: magari lì c'è il nostro televisore, il nostro sacchetto, i nostri panni vecchi...guardiamoli e chiediamoci se sia giusto o meno tutto ciò. Quando vedremo lo spot di Sorrento sulle reti nazionali, tutta pulita e bella chiediamoci se sia giusto o meno che la nostra bellezza sia a discapito di altri. Se sia giusto o meno continuare a tacere o sia più giusto chiedere che almeno qui da noi le cose inizino a cambiare.

giovedì 15 maggio 2008

Voce scomoda

A me personalmente non piace starmene con le mani in mano. Sarà pure lo stile di vita che questa società ci impone, ma a me non piace.
Non mi piace nanche e soprattutto non fare nulla quando le cose non vanno bene.
Anzi non sopporto fare finta che va tutto bene! Questa è ipocrisia e va combattuta!
E' vero sono tante le cose che non vanno e tante anche le cose (fortunatamente) che vanno. Però oggi voglio fermarmi su quelle che non vanno.
M chiedo fino a che punto sia giusto tacere su certe cose, tirare a campare, non affrontare certe situazioni o certi argomenti. Mi chiedo a che punto sia giusto tacere su certe ingiustizie, su molte disparità, su certe vergogne che ogni giorno vediamo in tv, internet, giornali, sotto casa, in casa, sul lavoro...
Insomma la nostra sarà un vita vera solo quando saremo capaci di prendere le distanze dall'aria sozza e torbida che ci circonda e saremo in grado di dare un nome al marcio che ci circonda e sopattutto sapremo combatterlo.
Forse il senso della vita, nelle sue svariate forme, è proprio qui. Almeno per me al momento è qui. Non voglio tacere, non sarò afono ma voce scomoda.
Si idce che laverità sia scomoda. Non ho la pretesa di essere la verità ma mi accontenterei di esserne un piccolo eco...
sarebbe dare un bel senso alla vita no?