venerdì 7 marzo 2008

Nel buio con Ciccio e Tore








Ciccio e Tore.Verrebbe voglia di non pensarci ai due bambini sprofondati nel buio del pozzo. Verrebbe voglia, se solo fosse possibile, di non farlo sapere agli altri bambini che due bambini come loro possono morire così. Invece bisogna pensarli, e bene e a lungo, quei due bambini. Invece bisogna che tutti i bambini sappiano che si può morire così. Per riflettere, per capire, per fare tutto perchè non succeda più.C’è chi vuol far credere ai bambini che la vita è quella della pubblicità, dove tutto è bello e facile. Dove basta un biscottino ripieno di chicchi di cioccolato per vivere felici. Dove non c’è da preoccuparsi se ci si sporca e ci si infanga, tanto c’è un detersivo che fa tornare tutto bianco. Dove la cosa più grande che i genitori possono fare è regalare un ovetto con un mostriciattolo di plastica dentro. Dove per avere successo bisogna trasgredire, fare cose strane, vestirsi in maniera strampalata, mettersi in mostra in tutti i modi.Invece i bambini devono sapere che per vivere felici è necessario affrontare la fatica di volersi bene, di capirsi, di aiutarsi, di perdonarsi. Che è necessario stare attenti a sporcarsi, perché poi è faticoso ritornare puliti. Che la vita può riservare anche brutte sorprese, e perciò bisogna prepararsi ad affrontarle. Che ci sono regole da rispettare: dei no, di fronte ai quali fermarsi, dei sì per i quali impegnarsi.Ciccio e Tore nel buio e nel freddo di quel pozzo.Sì, è necessario pensarli e non dimenticarli più. Non basta cavarsela portando fiori e bigliettini davanti al luogo della loro sofferenza. Non basta scriverci qualche pensierino sul quaderno. Non basterà – anzi sarà un’offesa in più – battere loro le mani quando usciranno dalla chiesa dentro le bare bianche.Ciò che serve è ricavare dalla loro tristissima vicenda l’impegno e la forza di lottare contro la sofferenza. Perché, anche se non potremo mai vincerla del tutto, la sofferenza dobbiamo combatterla.Per questo dobbiamo essere - tutti, anche i bambini! – forti, capaci di guardarla in faccia, di affrontarla, e, soprattutto, di prevenirla.Comunque Ciccio e Tore siano finiti là dentro, sicuramente, contro la loro sofferenza c’è stata una carenza di prevenzione.Ciccio e Tore. Dobbiamo pensarli in quel buio. Senza disperarci però. Perché, se tanti che avrebbero dovuto essere accanto a loro non c’erano, Dio sicuramente stava lì. Non sappiamo come li ha consolati e confortati. Questo lo sapremo quando saremo tutti insieme.Sappiamo fin d’ora, però, che Dio stava lì, con loro, per ricordarci e per ammonirci che lì, con loro, dovevamo esserci noi.

Tonino Lasconi

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Come mai non compare il commento che ho scritto?
E' forse in moderazione?
Annavercors

Anonimo ha detto...

...si! Noi possiamo mancare...
ma Lui non ci abbandona mai!

Grazie e buon fine settimana :)

Anonimo ha detto...

E' un dramma terribile!
Se non avessimo questa certezza della sicura presenza di Dio accanto a quei due angioletti ci sarebbe solo da piangere.
Ora comunque sono finalmente nella gioia senza alcun dolore o paura!

Anonimo ha detto...

Bello spunto di riflessione.
In realtà viviamo in una società narcotizzata dalle immagini che ci vengono puntate contro da più parti, da miliardi di messaggi poco genuini che puntano ad attirare la nostra attenzione su cose per lo più inutili.
Bisognerebbe tornare alla sobrietà per ritrovare la nostra dimensione per riconoscere la realtà che ci circonda, per poter vedere le persone che ci sono accanto.
Dio certamente c'è, ma noi abbiamo occhi per riconoscerlo?
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Anonimo ha detto...

Oscuro destino terminato
in fondo alla cisterna.
Silenzio buio, paura
terrore in questi occhi innocenti.Che mai più
rivedranno la luce..
Ora, noi possiamo
solamente pregare
affinchè gli angeli del cielo accolgono le due anime.
Dora Forino

Anonimo ha detto...

ti ringrazio molto per le belle parole, fa piacere leggerle... nei prossimi giorni... forse ... pubblicherò una poesia che ho scritto per Ciccio e Tore, due angeli a cui è stata tolta la vita, vuoi per una disgrazia... vuoi per mano di qualcuno che non si addossa le proprie responsabilità... un saluto e buon week-end